Teorie a variabili nascoste

In fisica, le teorie a variabili nascoste sono una classe di modelli fisici che cercano di eliminare la natura probabilistica della meccanica quantistica[Nota 1] introducendo ulteriori variabili rispetto a quelle accessibili sperimentalmente.

La fisica macroscopica viene studiata dalla meccanica classica, che consente previsioni accurate del movimento dei corpi e i cui risultati sono in ottimo accordo con gli esiti sperimentali. I fenomeni quantistici, essenzialmente microscopici, richiedono la meccanica quantistica, che consente previsioni accurate solo di medie statistiche delle misurazioni.[Nota 2] Se gli stati quantistici avessero variabili nascoste, eventualmente rilevabili in futuro mediante nuove tecnologie di misura, allora le previsioni statistiche potrebbero essere convertibili in previsioni deterministiche.[Nota 3][1]

Con il paradosso di Einstein-Podolsky-Rosen, basato sulle proprietà dell'entanglement quantistico, Albert Einstein, Boris Podolsky e Nathan Rosen sostennero nel 1935 che l'interpretazione di Copenaghen della meccanica quantistica potrebbe essere una descrizione incompleta della realtà.[2] John Stewart Bell nel 1964,[3][4] col suo teorema omonimo, dimostrò che le correlazioni tra particelle in qualsiasi teoria locale a variabili nascoste devono sottostare a determinati vincoli. Successivamente, gli esperimenti sulle disuguaglianze di Bell hanno dimostrato un'ampia violazione di questi vincoli, escludendo tale classe di teorie.[5][6] Il teorema di Bell tuttavia non esclude la possibilità di teorie non-locali a variabili nascoste o del super-determinismo,[Nota 4][7][8] i quali non possono essere falsificati dai test di Bell.


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  1. ^ J. S. Bell, On the Problem of Hidden Variables in Quantum Mechanics, in Reviews of Modern Physics, vol. 38, n. 3, 1966, pp. 447–452, DOI:10.1103/RevModPhys.38.447, ISSN 0034-6861 (WC · ACNP).
  2. ^ A. Einstein, B. Podolskij e N. Rose, Can Quantum-Mechanical Description of Physical Reality Be Considered Complete?, in Physical Revue, vol. 47, n. 10, 1935, pp. 777–780, Bibcode:1935PhRv...47..777E, DOI:10.1103/PhysRev.47.777.
  3. ^ J. S. Bell, On the Einstein Podolsky Rosen Paradox (PDF)., Physics, n.1, pp.195-200, 1964.
  4. ^ J. S. Bell, Sul paradosso Einstein-Podolsky-Rosen, in J. S. Bell, Dicibile e indicibile in meccanica quantistica, Milano, Adelphi, 2010, pp.20-30.
  5. ^ R. Hanson e K. Shalm, Azione inquietante, le Scienze, Aprile 2019.
  6. ^ J. Markoff, Sorry, Einstein. Quantum Study Suggests 'Spooky Action' Is Real, in New York Times, 21 ottobre 2015. URL consultato il 28 novembre 2023.
  7. ^ G. 't Hooft, The Free-Will Postulate in Quantum Mechanics (PDF), su arxiv.org, 2007. URL consultato il 15 dicembre 2023.
  8. ^ G. 't Hooft, Entangled quantum states in a local deterministic theory (PDF), su arxiv.org, 2009. URL consultato il 15 dicembre 2023.

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